Una ricetta laboriosa e antica ma allo stesso tempo di grande bontà ed intramontabile. La pasta a taianu è un ricchissimo piatto che va assolutamente mangiato se si va a Cefalù, che accanto a piatti gourmet, preparati magari con l’ottimo pescato locale, vanta questa prelibatezza della cucina tradizionale e soprattutto popolare.
La gente del posto vi è molto legata e seppur la prepari in vari momenti dell’anno c’è un giorno dell’anno in cui tutti qui si ritrovano a gustarla: il 6 agosto, il giorno dedicato al SS. Salvatore in cui tutta la città tinge dei colori di festa.
Ma veniamo agli ingredienti e alla sua preparazione. È vero che ogni massaia ha la sua ricetta personale, ma tutto sommato gli ingredienti possono in riassumersi in questi: penne lisce o ziti, passata di pomodoro, carne (in genere bovina ma si può aggiungere anche della carne di maiale), melanzane viola tonde, pecorino grattugiato, olio extravergine d’oliva, vino bianco da cucina, basilico fresco e sale. Come si può immaginare dal suo nome, la tradizione (probabilmente d’ispirazione araba) vuole che la pasta a taianu venga cucinata all’interno di un tegame di terracotta assieme al suo coperchio: taianu, infatti, deriva dalla parola “tajanu” o “tianu” che il dialetto siciliano significa “tegame”.
Animati di pazienza e maestria, si iniziano a disporre i vari ingredienti all’interno del tegame in strati successivi, alternando la pasta già cotta e scolata con la salsa, gli sfillaccetti di carne, le melanzane precedentemente fritte e il formaggio pecorino grattugiato. Dopodiché il tutto si fa cuocere a fiamma bassa per qualche minuto finché non si sarà ben amalgamato
Il risultato è un trionfo del gusto!