Il Museo Mandralisca a Cefalù è una meta imperdibile per gli amanti dell’arte che si accingono a visitare la città. Si tratta di un museo interdisciplinare, che conta una media di circa ventimila visitatori l’anno, comprendente pezzi archeologici, una pinacoteca, una raccolta malacologica, il monetario e persino mobili e altri oggetti di pregio.
Le sue fondamenta traggono origine dalle idee e dagli ideali di un illuminato mecenate dell’Ottocento, il barone Enrico Pirajno di Mandralisca (Cefalù, 1809-1864), che credeva fermamente nel valore dell’istruzione come veicolo di diffusione del sapere, tanto negli aspetti umanistici che scientifici, mirando in particolare ai giovani, per colmare il quasi totale vuoto di istituzioni scolastiche di Cefalù e delle cittadine vicine.
Nel suo testamento, redatto il 26 ottobre del 1853, il barone diede dunque disposizione per la creazione di un liceo e di una scuola serale (Scuola Lancasteriana Notturna), mantenuti grazie alla rendita dei propri beni, che comprendevano la collezione del suo “gabinetto” e la casa che li ospitava.
Nacque così la Fondazione Mandralisca (oggi Fondazione culturale Mandralisca Onlus), nella fattispecie di fondazione scolastica. Il liceo, ospitato nella dimora stessa del barone (situata nell’antica Strada Badia, oggi via Mandralisca), cominciò concretamente a funzionare solo nel 1890, dopo la morte della vedova del barone Maria Francesca Parisi, usufruttuaria dei beni del marito e deceduta il 2 febbraio del 1888.
Biblioteca
La biblioteca, destinata a uso pubblico dal suo fondatore, sostituisce oggi la biblioteca pubblica cittadina, la quale presenta un pavimento in maiolica policroma del Settecento e custodisce circa settemila volumi.
Di particolare interesse sono la raccolta dei diplomi dell’archivio capitolare della cattedrale di Cefalù e due carte nautiche del Seicento.
Pinacoteca
La Pinacoteca del Museo Mandralisca a Cefalù occupa il primo e il secondo piano della struttura, senza seguire un percorso espositivo strettamente cronologico. Le raccolte sono di natura eterogenea (XV-XVIII secolo) e prevalentemente siciliane. Pezzo forte di tutta la collezione è, il “Ritratto d’ignoto marinaio” del celebre Antonello da Messina.
Mobili
Tra gli arredamenti esposti nel museo, si possono trovare quelli appartenuti al barone Mandralisca, di gusto tipicamente neoclassico, oltre a piatti in maiolica, un servizio in terraglia dell’artigiano napoletano Biagio Giustiniani e un servizio di cristalleria in vetro di Murano. Di pregio anche i due stipi seicenteschi, provenienti dal lascito Cirincione e probabilmente prodotti da botteghe di ebanisti di Napoli.
La collezione archeologica
Il nucleo principale della raccolta è costituito dai ritrovamenti degli scavi condotti personalmente dal barone nella stessa Cefalù, nella necropoli meridionale tra le contrade di “Santa Domenica” e di “Pietragrossa”, in altri luoghi della Sicilia e in particolare, nel 1864, nella necropoli di “Contrada Diana” a Lipari. Comprende, oltre a ceramiche protocorinzie e a figure rosse di produzione locale (Magna Grecia e Sicilia), il cratere siceliota a figure rosse su fondo nero detto “del venditore di tonno“, datato negli anni 370 a.C.
Inoltre, sono presenti altri quattro crateri di produzione attica a figure rosse, attribuibili al pittore della Centauromachia, una collezione di lucerne, ellenistiche, romane e cristiane, tra cui una in forma di testa di cinghiale, una statuetta della dea Demetra del IV secolo a.C. e un lekane.
La collezione numismatica
Collocata al primo piano, la collezione comprende una ampia raccolta di monete raggruppate per zecche, indipendentemente dalla cronologia, insieme a una vasta raccolta di volumi sull’argomento.
Malacologia e ornitologia
La raccolta malacologica e quella zoologica del Museo Mandralisca sono frutto degli studi naturalistici del barone. Offre un’imponente raccolta di conchiglie marine, terrestri e di acqua dolce, e polmonati provenienti dalla fauna siciliana, e in particolare da quella madonita. Ricca è la parte riguardante le chiocciole terrestri europee ed esotiche, quelle lacustri e fluviali siciliane, europee, del sud-ovest degli Stati Uniti e asiatiche, testimoni degli scambi che il barone ebbe con i ricercatori del tempo in tutto il mondo. La collezione di uccelli comprende un centinaio di esemplari.
Museo Mandralisca a Cefalù: come raggiungerlo, orari di visita e prezzi dei biglietti
Il Museo Mandralisca ha sede in via Mandralisca, 13, in una delle strade del centro storico di Cefalù, a pochi metri dalla Cattedrale della cittadina normanna.
Dalla stazione ferroviaria, per raggiungerlo a piedi basta percorrere via Aldo Moro e immettersi su Corso Ruggero, svoltando poi sulla sinistra in Via Mandralisca. Se invece si proviene dal lungomare Giardina, da piazza Cristoforo Colombo è necessario percorrere Via Vittorio Emanuele e svoltare sulla destra in via Mandralisca.
Il Museo Mandralisca a Cefalù è visitabile tutto l’anno e tutti i giorni nei seguenti orari di apertura:
- GENNAIO / DICEMBRE: ore 9,00 – 19,00 (tutti i giorni)
- LUGLIO/AGOSTO: ore 9,00 – 23,00 (tutti i giorni)
Solo nei giorni festivi di Pasqua e Lunedì dell’Angelo, di Natale e di Capodanno, il Museo è aperto con il seguente orario: 9,00-12,30 / 15,30-19,00.
Biglietti: costi e agevolazioni
Il prezzo del biglietto per visitare il Museo Mandralisca di Cefalù ha un costo di 6 euro a persona, ma in alcuni casi è possibile usufruire di agevolazioni e sconti.
In particolare, i ragazzi dagli 11 ai 15 anni e i gruppi superiori alle 10 persone pagano 4 euro a biglietto, mentre i gruppi scolastici e i bambini dai 6 ai 10 anni possono accedere al costo di 2 euro. Infine, l’ingresso al museo è gratuito per tutti i residenti di Cefalù e i gruppi scolastici locali.
Per informazioni sul Museo Mandralisca e sulle attività è possibile rivolgersi a:
- Tel / fax 0921 421547
- E-mail: fondazione.mandralisca@gmail.com
- Sito Web: https://www.fondazionemandralisca.it