Se c’è un posto a Cefalù che, più di tutti, è in grado di mettere d’accordo gli amanti di storia, cultura, natura e paesaggistica, questo è indubbiamente la Rocca di Cefalù. La spettacolare rupe alta 268 metri, che si erge alle spalle della città, è infatti una tappa imperdibile per chiunque scelga di visitare Cefalù e immergersi nei luoghi in cui tutto ha avuto origine.
Secondo alcuni storici, è proprio questo luogo ad aver dato il nome alla città, che anticamente si chiamava Kephaloidion. Il termine infatti deriva da kefalis (che in greco significa testa) e rimanda sia alla forma della rupe che alla sua posizione.
Attraverso un sentiero in salita immerso nel verde, recintato a mezza costa da alte mura merlate risalenti al periodo medievale, è possibile raggiungere il punto più alto della Rocca di Cefalù da cui ammirare tutta la città, con un panorama mozzafiato che si estende da Palermo a Capo D’Orlando.
La roccia di natura calcarea, puntellata da fessurazioni e grotte accessibili al pubblico, costituisce un habitat naturale per numerose specie di flora e fauna prevalentemente locale. In mezzo alla macchia mediterranea spiccano conifere ed eucalipti, mentre gabbiani, rapaci e altri volatili popolano la Rocca insieme a piccoli roditori, ricci e insetti endemici.
La Rocca di Cefalù e il mito greco di Dafni
Non solo paesaggi e natura, è anche la storia che si cela dietro la Rocca di Cefalù a conquistare gli animi dei più romantici. La sua formazione, infatti, è legata al mito greco di Dafni, un semidio pastore considerato l’inventore del canto bucolico.
Secondo la leggenda il bellissimo Dafni, ai cui piedi cadevano tutte le fanciulle, si innamorò della ninfa Echemeide, figlia di Giunone, così la sposò giurandole fedeltà. La promessa però fu infranta quando la regina Clifene perse la testa per Dafni e, durante una festa, lo stordì con un potente afrodisiaco, portandolo a compiere il tradimento.
Accecata dalla rabbia, la madre di Echemeide lo punì rendendolo cieco e destinandolo alla disperazione. Dopo aver vagato per le campagne siciliane intonando canti tristi, Dafni decise di suicidarsi gettandosi da un precipizio. Mosso dalla pietà, suo padre Ermes lo trasformò nella spettacolare rupe, così che la sua anima rimanesse viva in eterno incastonata nella roccia.
Il percorso sulla Rocca di Cefalù: come raggiungerlo, prezzi e orari
L’accesso al percorso della Rocca di Cefalù si trova sulla parte ovest della rupe e man mano che si prosegue verso la cima è possibile ammirare resti architettonici a testimonianza dei primi insediamenti umani, tra cui il Tempio di Diana (risalente al IX secolo a.C.) a metà percorso e il Castello di Cefalù (circa XIII secolo) in cima alla rupe, che si stagliano contro il cielo come cimeli di tempi antichi.
La vetta si raggiunge in circa due ore di passeggiata, partendo da Corso Ruggero che è il cuore della cittadina Normanna. Da qui è sufficiente imboccare la stretta Via Saraceni per raggiungere il percorso pedonale di accesso alla Rocca. Poco più in alto si trova la biglietteria.
La maggior parte del percorso sulla Rocca di Cefalù è esposto al sole, pertanto è sconsigliato percorrerlo nelle ore centrali delle giornate estive. Al contrario, meglio privilegiare i mesi primaverili o autunnali, quando i colori della natura e la giusta luce saranno in grado di fare la differenza nello spettacolo paesaggistico che si aprirà di fronte ai vostri occhi.
Il costo del biglietto per salire sulla Rocca di Cefalù è di 5 euro, ma esistono delle formule ridotte: 2,50 euro per i bambini dai 6 ai 14 anni, per gli adulti over 65 e per i docenti.
Il percorso alla Rocca di Cefalù è accessibile tutto l’anno tutti i giorni: gli orari possono variare tra il periodo estivo e quello invernale.
Nel periodo estivo (dalla data ora legale)
dalle ore 8:00 alle ore 19:00
ultimo accesso ore 17:30
Nel periodo invernale (dalla data ora solare)
dalle ore 8:00 alle ore 17:00
ultimo accesso ore 15:00